La newsletter ufficiale della Fondazione Maria Valtorta ets

Più determinati che mai per la Nuova Evangelizzazione

Ricominciamo con una spiegazione che deriva anche dall’invito finale dell’Evangelo: “E ancora vi dico: “Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere ‘perché il tempo è vicino’ (Ap 22,10) ‘e chi è santo si faccia ancor più santo’ (Ap 22,11)”.

Siamo lieti di poter finalmente riprendere queste comunicazioni di comunione con tutti gli interessati a Maria Valtorta!

Gli accadimenti sono stati molti in questi mesi, e alcuni eclatanti; non ultimo e completamente inaspettato il comunicato del Dicastero per la Dottrina della Fede sui testi di Maria Valtorta (clicca qui per leggerlo dal sito della Santa Sede).

Ci è parso bene rispondere con stupore e cortesia (clicca qui per leggere il commento della Fondazione Maria Valtorta).

Ma allora – e nel concreto – che cosa dobbiamo fare? È ovvio: continuare! Contrariamente a quanto qualcuno ingenuamente ha scritto, su queste cose non c’è nulla di definitivo: non è una definizione dogmatica infallibile e per questo immodificabile, bensì solo un chiarimento dottrinale e morale sul valore soprannaturale dell’oggetto (l’Opera di Maria Valtorta). Per questa ragione è mutabile in ogni momento, come successe per la condanna (nel 1887, con il decreto Post obitum) e poi il pieno accoglimento (Nota della Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dal Card. Joseph Ratzinger, il 30 giugno 2001) della persona e delle opere del beato Antonio Rosmini Serbati (1797-1855). Sia chiaro però che la condizione perché l’Opera Valtortiana percorra una strada analoga è una sua valutazione nuova.

E qui sta il vero problema. Nascono cioè delle domande ovvie: perché chi di dovere non ha letto e studiato – magari attraverso una commissione appositamente costituita – le migliaia di dati scientifici scoperti negli scritti Valtortiani e scientificamente precisi fino alla virgola, che mostrano l’ovvia presenza di una mano non solo umana? Perché tutti i critici restano in una volontaria ignoranza che fa torto alla loro cultura e alla loro intelligenza? Impossibile non restare stupiti e delusi!

In ogni caso noi continuiamo a studiare e ad approfondire questa straordinaria Opera e la vita della sua autrice, anche sostenendo e incoraggiando chiunque lo faccia con verità e carità, confidando sempre in Gesù Salvatore e in Maria Santissima, ben sapendo che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.

— Don Ernesto Zucchini

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